Roberto Antonelli

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Roberto Antonelli (disambigua).
Roberto Antonelli
Roberto Antonelli al Milan nel 1979
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 174 cm
Peso 72 kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex attaccante)
Termine carriera 1986 - giocatore
2006 - allenatore
Carriera
Giovanili
197?-1972Monza
Squadre di club1
1972-1975Monza66 (12
1975-1976L.R. Vicenza16 (1)
1976Milan0 (0)
1976-1977Monza22 (3)
1977-1982Milan117 (29)
1982-1984Genoa49 (9)
1984-1985Roma5 (1)
1985-1986Monza22 (4)
Carriera da allenatore
1990-1993Caratese
1993-1994Casarano
1994-1995Pro Sesto
1995-1996Casarano
1996-1997Novara
1999-2002Monza
2002-2003Seregno
2004-2006Caratese
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 31 dicembre 2006

Roberto Antonelli (Morbegno, 29 maggio 1953) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nativo di Morbegno, cittadina lombarda della Valtellina, ricevette dai tifosi il soprannome di «Dustin» per via dell'aspetto che ricordava quello dell'attore statunitense Dustin Hoffman[1].

È il padre di Luca Antonelli (1987-), ex calciatore attivo come professionista dal 2006 al 2022 e, come lui, militante in Milan e Genoa[2].

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Cresciuto nel Monza, Antonelli debuttò in prima squadra del club biancorosso nel 1972 guadagnandosi tra i tifosi il soprannome di «Gianni Rivera della Brianza»[3]; acquistato una prima volta dal Milan nel 1975[4], nel mercato d'ottobre fu ceduto in prestito al L.R. Vicenza in serie B[5], tornò a Milano per fine prestito e per la stagione 1976-77 fu girato nuovamente al Monza[6], con cui mancò la promozione in A all'ultima giornata a causa di una sconfitta a Modena. Terminato anche tale secondo prestito, rientrò in pianta stabile al Milan[7].

Già al primo anno in rossonero Antonelli si mise in luce per capacità di inserimento e tocco di palla, tanto che la stampa sportiva espresse perplessità sul fatto che giunti a più di metà campionato non fosse ancora titolare[8]; finì la stagione con 14 presenze, ma già dal successivo campionato trovò più continuità e considerazione da parte del tecnico Nils Liedholm, tanto da essere preferito a centrocampo spesso a Fabio Capello e a Gianni Rivera, rispettivamente alla penultima e ultima stagione della loro carriera[9]: furono 21 le sue presenze, corredate da 5 reti, che contribuirono alla conquista dello scudetto della Stella, il decimo della storia del club rossonero[10]. L'anno successivo il Milan fu tra i club rimasti implicati nello scandalo del calcioscommesse e retrocessi in serie B[11], ma Antonelli accettò la discesa di categoria; contribuì all'immediata promozione con quindici goal che gli valsero anche il riconoscimento individuale di miglior marcatore del campionato[12]. La stagione 1981-82 si risolse in un'ennesima retrocessione, in tale occasione sul campo; nonostante il declassamento della squadra, comunque, Antonelli aggiunse al proprio palmarès la conquista della coppa Mitropa 1982[13]. Essendo il Milan in difficoltà finanziarie e bisognoso di monetizzare, cedette vari elementi tra i più redditizi della rosa, tra cui lo stesso Antonelli, pagato 800 milioni di lire dal Genoa, all'epoca in serie A[14].

Dopo una prima salvezza ottenuta alla penultima giornata nel 1983, giunse la retrocessione l'anno successivo; Antonelli si trasferì quindi alla Roma per una stagione[15], dopodiché tornò a Monza nel 1985[16] per disputarvi la sua ultima stagione da professionista.

Mai convocato in nazionale maggiore, vestì in un'occasione l'azzurro dell'Italia Sperimentale a Bologna nel 1979 perdendo 1-3 contro l'Unione Sovietica[17].

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1990 assunse la guida tecnica della Caratese neopromossa in Interregionale[18] e la lasciò nel 1993 dopo tre salvezze. La più rilevante esperienza, in termini di categoria, fu la guida tecnica del Monza nel 1999 per tre stagioni.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia di bronzo al valore atletico - nastrino per uniforme ordinaria
«Campione italiano professionisti (brevetto 3997)[19]»
— 1979

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giorgio Gandolfi, Antonelli: «Ripreso coraggio», in La Stampa, 11 aprile 1979, p. 20. URL consultato il 19 novembre 2022.
  2. ^ Chiara Zucchelli, Luca Antonelli, dal Milan al Miami. Ecco la sua nuova vita americana, in la Gazzetta dello Sport, 9 settembre 2021. URL consultato il 19 novembre 2022.
  3. ^ Giorgio Gandolfi, Rampanti ritorna a Torino?, in Stampa Sera, 12 giugno 1975, p. 10. URL consultato il 19 novembre 2022.
  4. ^ Si è aperto il calcio-mercato, in La Stampa, 2 luglio 1975, p. 15. URL consultato il 19 novembre 2022.
  5. ^ Il Genoa cade, il Catanzaro sorpassa, in Stampa Sera, 24 novembre 1975, p. 12. URL consultato il 19 novembre 2022.
  6. ^ Il Palermo ha stentato col Monza 1-0, in Stampa Sera, 29 novembre 1976, p. 15. URL consultato il 19 novembre 2022.
  7. ^ Hanno già cambiato maglia, in Stampa Sera, 27 giugno 1977, p. 17. URL consultato il 19 novembre 2022.
  8. ^ Giorgio Gandolfi, Il Milan festeggia Rivera con cinque reti, in Stampa Sera, 30 gennaio 1978, p. 15.
  9. ^ Giorgio Gandolfi, Liedholm: «Con Antonelli torna la fantasia», in La Stampa, 8 aprile 1979, p. 21.
  10. ^ Giovanni Arpino, La Stella del Milan fa esultare San Siro, in Stampa Sera, 7 maggio 1979. URL consultato il 19 novembre 2022.
  11. ^ Roberto Omini, Chi dietro il Milan nella lotta per la supremazia in B? (PDF), in l'Unità, 21 luglio 1980, p. 12.
  12. ^ Serie B: situazione, in Stampa Sera, 22 giugno 1981, p. 18. URL consultato il 19 novembre 2022.
  13. ^ Successo nella Mitropa Cup: consolazione per il Milan, in La Stampa, 13 maggio 1982, p. 23. URL consultato il 19 novembre 2022.
  14. ^ Giorgio Gandolfi, Da oggi Antonelli al Genoa, in Stampa Sera, 14 giugno 1982, p. 14. URL consultato il 19 novembre 2022.
  15. ^ Giorgio Gandolfi, Sedici squadre a caccia di campioni, in Stampa Sera, 4 giugno 1984, p. 17. URL consultato il 18 novembre 2022.
  16. ^ Ambu-Antonelli punte del Monza, in La Stampa, 23 luglio 1985, p. 24. URL consultato il 19 novembre 2022.
  17. ^ Bruno Perucca, Una lezione di football da Blochin & Co., in La Stampa, 24 febbraio 1979, p. 21. URL consultato il 19 novembre 2022.
  18. ^ La Caratese fa poker col Corbetta, in La Stampa, 26 novembre 1990, p. 45. URL consultato il 19 novembre 2022.
  19. ^ Benemerenze sportive di Roberto Antonelli, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]